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Revisione ORNI, presa di posizione

 

 

Mittente:

 

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Raccomandata

 

Ufficio federale dell’ambiente UFAM

Direzione

Signor Bruno Oberle

3003 Berna

 

 

Data:…………………………………..

 

 

Presa di posizione sulla revisione dell’ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ORNI)

 

Egregio signor Oberle,

l’Ufficio federale dell’ambiente ha previsto una revisione dell’ordinanza sulla protezione dalle immissioni non ionizzanti (ORNI) e per questo motivo ha lanciato una consultazione. Con piacere colgo questa occasione e approfitto di questa opportunità.

Il 17 settembre 2007 l’Agenzia europea dell’ambiente EEA (www.eea.europa.eu) ha presentato un resoconto di circa 600 pagine sui rischi legati alle radiazioni non ionizzanti. Questo rapporto approfondito è stato realizzato dai collaboratori della stessa EEA nonché da scienziati di tutto il mondo e presenta lo stato attuale delle conoscenze scientifiche in questo campo basandosi su circa 2000 studi (www.bioinitiative.org). L’EEA paragona i possibili rischi per la salute causati dai campi elettromagnetici con quelli causati dall‘ amianto, dalla nicotina, dal PCB oppure dai carburanti che contengono piombo, consigliando ai governi dei paesi europei di abbassare significativamente e senza indugi i valori limite attualmente in vigore. Nel frattempo, il Parlamento EU ha già risposto al rapporto Bioinitiative approvandolo con 522 contro 16 voti (comunicato del parlamento EU del

3 settembre 2008) raccomandandosi di proteggere in modo particolare i gruppi della popolazione più sensibili agli effetti sulla salute causati dalle radiazioni come bambini e donne incinte.

Anche il Liechtenstein e la regione di Bruxelles hanno decretato un abbassamento del valore limite per la telefonia mobile a un livello sostanzialmente inferiore a quello del valore limite dell’impianto vigente in Svizzera. Sulla scorta del rapporto della Bioinitiative e dell’EEA, anche il governo francese intende ridurre i valori limite per le radiazioni non ionizzanti in vigore. I Parlamenti degli Stati federati di Salisburgo e della Stiria hanno anch’essi formulato delle proposte paragonabili per pervenire ad una riduzione dei valori limite.

La Svizzera, benché membro dell’Agenzia europea dell’ambiente, non ha finora dato seguito a queste raccomandazioni. Le valutazioni scientifiche commissionate dall’UFAM, a cui il Consiglio federale si riferisce per determinare i valori limite, non prendono sufficientemente in considerazione i recenti fatti scientifici ed empirici. Il principio di precauzione stabilito dalla Legge sulla protezione dell’ambiente non è quindi rispettato.

Le nostre autorità e gli operatori della telefonia mobile ripetono regolarmente che i valori limite dell‘ impianto secondo l’ORNI sono inferiori ai valori limite d’immis­sione vigenti in altri paesi europei ed affermano di rispettare il principio di pre­cauzione. Esistono però parecchie misurazioni in luoghi di esposizione equivalenti che dimostrano che la popolazione svizzera non è protetta meglio rispetto, per esempio, alla popolazione tedesca. Dunque, la posizione secondo la quale non esista la necessità di ridurre i valori limite svizzeri perché sono dieci volte più bassi di quelli vigenti all’estero, non è più sostenibile.

Tutto attorno alla Svizzera i valori limite per le radiazioni non ionizzanti sono già stati abbassati sostanzialmente e questa tendenza ha delle buone possibilità di diffondersi ulteriormente in ragione delle iniziative recentemente intraprese. In questo ambito, la Svizzera rischia di ritrovarsi fuorigioco e di non soddisfare più le proprie ambizioni di paese modello nel campo della protezione dell’ambiente. Per salvaguardare la salute della popolazione, è quindi urgente adottare responsabil­mente il principio di precauzione prescritto dalla Legge federale sulla protezione dell’ambiente per evitare il disastro ambientale e umano che si sta attualmente delineando.

Per questi motivi chiedo al più presto una drastica riduzione dei valori limite per le stazioni di base della telefonia mobile. Conformemente alle raccoman­dazioni di precauzione del modello di Salisburgo, occorre raggiungere un valore di 0,02 V/m per i luoghi ad utilizzazione sensibile (LAUS). I mezzi tecnici per realizzare questa richiesta esistono.

Ringraziandola per prendere in considerazione questa mia proposta, colgo l’occasione per porgerle i miei distinti saluti.

 

 

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Copia per conoscenza:


Consigliere federale/direttore DATEC, Moritz Leuenberger, Bundeshaus Nord,

3003 Berna

Von Hans-U. Jakob

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